Brambilla e Tonoli (Unione Cattolica): “Giorgia Meloni ha stravinto le elezioni per le sue qualità umane e politiche indiscutibili”
“Hanno vinto la tenacia, la grinta e la lucidità di Giorgia Meloni, che, con grande coerenza e serietà, si è presentata all’elettorato senza ipocrisie e senza propaganda, con un programma politico incentrato sulla famiglia, non solo come base fondante della società, ma, anche, come punto centrale della politica fiscale.
All’opposizione vi sono partiti senza alcuna aderenza alla realtà, che non hanno mai contrastato le diseguaglianze e le varie povertà, preferendo un appoggio incondizionato alle lobby di potere e alle multinazionali, per esercitare un potere fine a se stesso per meri vantaggi economici personali” hanno dichiarato all’unisono Erminio Brambilla e Ivano Tonoli, rispettivamente Presidente e Segretario del Partito Unione Cattolica, il quali hanno, inoltre, sottolineato: “E’ stato sufficiente per il Movimento 5 Stelle essere il baluardo e la roccaforte del reddito di cittadinanza per affermarsi come primo partito nelle regioni del Sud Italia. Ci chiediamo come sia possibile in un Paese serio come l’Italia non avere politiche attive funzionali ed efficaci per promuovere l’occupazione per chi é in grado di lavorare e, contestualmente, non avere un sistema di controllo e monitoraggio territoriale per individuare cittadini e famiglie che versano effettivamente in difficoltà economica, che consenta di commisurare gli assegni mensili in proporzione alle necessità e alle esigenze soggettive.
Chiediamo a Giorgia Meloni di riservare un’attenzione speciale alla fascia di popolazione più debole del nostro Paese, costituita da 6 milioni di poveri assoluti, di cui 3 milioni di disabili, 2 milioni di pensionati che percepiscono solo 500 euro al mese ed altri che vivono nel totale abbandono.
Noi siamo certi che Giorgia Meloni abbia il senso profondo dello Stato, la sensibilità umana, le capacità e le competenze per ottenere che gli aumenti dei prezzi dell’ energia elettrica e del gas, vera emergenza nazionale, siano pagati dallo Stato, modificando il PNRR per realizzare tale finalità, e utilizzando ogni strumento finanziario disponibile, onde evitare una desertificazione industriale irreversibile